Mehari – principale

 

LA MEHARI

La Citroen Mehari era la macchina di Giancarlo. Verde, scoperta, senza sportelli né tetto. A bordo della sua Mehari, Giancarlo è stato ucciso la sera del 23 settembre ’85. Da allora è diventata un simbolo, un gancio della memoria. Abbiamo sempre immaginato che a bordo della Mehari potessero salire tutte le storie delle vittime innocenti della criminalità. Oggi si trova al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, nella Sala della Memoria, in una mostra permanente.

La magia di Fortapàsc

Giancarlo fu ucciso perché faceva seriamente il suo mestiere. Giornalista precario per il quotidiano «Il Mattino», raccontava la verità. Il film Fortapàsc di Marco Risi ha raccontato la storia di Giancarlo e l’ha trasformata in una storia collettiva. Prima della realizzazione del film, per una serie di coincidenze e per la grande caparbietà di chi voleva che fosse proprio quella la macchina del film, la Mehari fu ritrovata in Sicilia. Era stata acquistata a un’asta giudiziaria e lasciata in una campagna con tanto di terriccio e galline. Bastò riverniciarla, cambiare candele, batteria e olio al motore per rimetterla in moto. E non si è mai fermata per tutte le riprese del film.

La staffetta

Il 23 settembre 2013, il motore della Mehari si riaccende. L’auto di Giancarlo riparte e torna a percorrere le strade di Napoli con una staffetta. Dalle Rampe Siani, al liceo Vico, che aveva frequentato Giancarlo, fino alla redazione de “Il Mattino” in via Chiatamone, la Mehari ha ripercorso quelle stesse strade che tante volte l’avevano vista frecciare per la città. Si sono alternati alla guida: Roberto Saviano, Giovanni Minoli, Don Luigi Ciotti, Armando d’Alterio, Daniela Limocelli, Alfredo Avella.

Il viaggio con la Mehari

E dopo film “Fortapasc” e la staffetta per le strade di Napoli, la Mehari ha iniziato un lungo viaggio in Italia e in Europa, per portare al centro dell’attenzione e dell’agenda politica i temi della libertà di stampa, dei giornalisti minacciati e uccisi e il ricordo di tutte le vittime innocenti della criminalità.

“In viaggio con la Mehari” è stato un progetto di comunicazione e sensibilizzazione promosso da Fondazione Polis, Libera, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e “Ossigeno per l’Informazione”; con il sostegno di Regione Campania e Comune di Napoli.

È stato un viaggio con tante tappe significative e importanti. La Méhari è stata esposta il 23 novembre 2013 al Duomo di Napoli; il 26 e 27 novembre 2013 alla Camera dei Deputati; il 28 e 29 novembre 2013 al Senato della Repubblica; il 30 novembre 2013 al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri; dal 3 al 5 dicembre 2013 al Parlamento Europeo a Bruxelles.
La Mehari è stata protagonista anche del “Viaggio Legale” in Emilia Romagna, un progetto promosso da Cgil Emilia Romagna, Filt-Cgil, Caracò, Libera, Comitato IoLotto, CNA Fita e sostenuto dalla Fondazione Polis della Regione Campania. Tante sono state le iniziative sui temi della legalità, del sostegno alle vittime dei reati violenti, dei beni confiscati e dei giornalisti minacciati realizzate da novembre 2016 a marzo 2017 nella regione in cui si è svolto “AEmilia”, il più grande processo dedicato alle infiltrazioni mafiose nel Nord Italia.

La testimonianza che vive

Le iniziative realizzate nella giornata del 28° anniversario dell’uccisione di Giancarlo, il 23 settembre 2013, e nei giorni seguenti presso la sede del “Mattino” e presso il Palazzo delle Arti di Napoli, il 15 ottobre 2013, con rappresentanti della cultura e dell’antimafia, hanno suscitato il forte interesse dei più alti livelli istituzionali nazionali ed europei, che hanno invitato la Fondazione Polis della Regione Campania a promuovere una serie di incontri sui temi del progetto.
La Méhari è stata quindi esposta: il 23 novembre 2013 al Duomo di Napoli; il 26 e 27 novembre 2013 alla Camera dei Deputati; il 28 e 29 novembre 2013 al Senato della Repubblica; il 30 novembre 2013 al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri; dal 3 al 5 dicembre 2013 al Parlamento Europeo a Bruxelles.
Successivamente, di particolare significato è stato il “Viaggio Legale” in Emilia Romagna della Méhari, un progetto di sensibilizzazione promosso da Cgil Emilia Romagna, Filt-Cgil, Caracò, Libera, Comitato IoLotto, CNA Fita e sostenuto dalla Fondazione Polis della Regione Campania. Tante sono state le iniziative sui temi della legalità, del sostegno alle vittime dei reati violenti, dei beni confiscati e dei giornalisti minacciati realizzate da novembre 2016 a marzo 2017 nella regione in cui si è svolto, Emilia, il più grande processo dedicato alle infiltrazioni mafiose nel Nord Italia.